La generazione Z è descritta come influencer chiave per le generazioni precedenti.


I marchi trovano i tratti di questa generazione impegnativi: mettono in discussione tutto, cercano un valore estremo nel lusso, e prima di accordare la loro fiducia si assicurano che il marchio prenda seriamente la sostenibilità, che sia coerente nell’azione quanto nella comunicazione. Sono ottimisti e sentono di poter plasmare il loro futuro. Sono più pattriottici di qualsiasi generazione prima.

PREGIUDIZIO


C’è un pregiudizio contro la generazione Z, che non sono clienti del lusso. “Non sono rilevanti per noi in questo momento, non ci comprano, non possono permettersi i nostri prodotti”.
Circa il 10% degli acquisti di lusso in tutto il mondo viene effettuato dalla generazione Z, in Cina è circa il 15%.

ESSERE RILEVANTE OGGI


Il fatto è che i clienti non si concentreranno improvvisamente su un marchio solo perchè “invecchiano”. E’ probabile che non riusciremo a conquistarli in futuro se non vedono il nostro marchio rilevante oggi.
Non significa cercare di essere “giovane” a tutti i costi, risulteremmo poco autentici. Non possiamo fingere di essere ciò che non siamo.
Per un marchio si tratta di ispirare e creare valore, essendo ciò che si è, lungo l’intero percorso che compie il cliente.

Un marchio dovrebbe fornire al cliente appartenente alla generazione z, un’occasione coinvolgente, un experience immersiva, da sfoggiare sui social, in questo modo può iniziare il suo percorso di fidelizzazione.

E’ sui social che questa community vive, ed è qui dove si vede, si ammira, si compera. E’ il filo diretto col cliente finale. E’ qui che spende il cliente della generazione z.

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