Il “nuovo” cliente

Lo staff di uno store non si relaziona più con “il vecchio” cliente, ma neppure esiste “un nuovo” cliente là fuori.

Quindi?

La verità è che il consumatore ha modificato  comportamento e l’approccio ad un marchio. Sono cambiate le sue abitudini,  esigenze ed anche le sue aspettative nei confronti di un brand. Questa trasformazione è effetto della tecnologia, dell’avanzamento del digitale, che nell’ultimo anno ha pervaso le nostre vite. Il cambiamento coinvolge un pò tutto: acquisti vari, cibo, viaggi, musica, ecc.

La sovraesposizione all’offerta e la facilità per le persone nel reperirla, ha portato il cliente ad essere sempre più fluido quindi meno fedele. In questo nuovo scenario il consumatore si lega ad un marchio solo quando si sente veramente considerato, messo al centro dell’attenzione durante il suo journey, coinvolto nella costruzione del valore, in sostanza quando il brand non lo vede più solo come un cliente o potenziale tale, ma soprattutto lo considera come persona.

Il cliente è prima di tutto una persona, con sentimenti ed emozioni proprie.

I sondaggi dimostrano che il 68,9% dei consumatori ha dichiarato che vivere una buona esperienza in negozio è ancora molto importante per loro. Il prezzo rimane fondamentale, ma l’esperienza che un’azienda, tramite il proprio staff in store, sceglie di far vivere ai propri clienti fa la differenza nella conferma o meno delle aspettative, che il cliente stesso ha nei confronti di quel marchio.

E’ quindi importante offrire alle persone un’esperienza che le “mantenga” in negozio e  faccia nascere in loro il desiderio di tornare a trovarci e di raccontare positivamente di noi.

Un’esperienza che li seduca e che va oltre la comodità di una transazione effettuata nella tranquillità e nel confort del proprio divano. In sostanza, come il mercato insegna, i clienti, le persone vogliono essere riconosciute ed aiutate.