Oggi possiamo tenere traccia di ogni passo digitale compiuto da un cliente.
Conosciamo la Customer Journey, di come il cliente si sposta da un canale ad un altro.
Con i dati raccolti sia online che nel fisico, sia con i big che con gli small data, incrociati ed analizzati, i retailers hanno informazioni preziosissime. Dati utili per la gestione ed ottimizzazione dei processi di supply chain, e per perfezionare le relazioni con i consumatori al fine di generare fedeltà al marchio.
Oggi il retailer sa cosa i clienti pensano e raccontano di lui, del suo brand, non può più permettersi di non considerarli, pena la perdita dei clienti stessi.
Se i clienti vengono ignorati a lungo, troveranno qualcun altro che si prenderà cura di loro.
E’ dato oggettivo che oggi e in proiezione futura, nel retail serve pensare ad un nuovo business model, ridefinire i KPI, affinchè on e off line siano allineati, siano un canale unico.
Parliamo dell’importanza di uno degli indicatori KPI, del Cross Conversion. Com’è il CR del tuo negozio? La domanda può essere:”Le vendite non aumentano perchè gli ingressi sono bassi, oppure chi entra non acquista? Per quale motivo non acquista?
Considerando il margine di scarto, per cui il cliente può seguire un processo di Showrooming: ho registrato l’ingresso del cliente nel punto vendita fisico, ma la transazione  economica viene effettuata online.
Questo processo ha un valore in percentuale che devo considerare nel calcolo del Conversion Rate.
Detto ciò se ho registrato gli ingressi nel fisico ma non ho in corrispondenza di una percentuale gli acquisti, può significare che la mia Customer Shopping Experience non sia soddisfacente.
Un tasso di conversione basso è il sintomo di una probabile penalizzazione alla brand reputation che si paleserà nel medio/lungo periodo.
Se nel tuo punto vendita hai rilevato una situazione analoga, posso aiutarti ad ottimizzare i KPI del tuo negozio, ecco nello specifico i miei servizi. http://www.mariateresabernasconi.it/i-miei-servizi/